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Vivere nel Kali Yuga

David M. Grossman – USA

Theosophy DMG b

"È meglio accendere una candela che maledire l’oscurità." (vecchio proverbio).

Dato che la nostra visione principale della storia dell’uomo risale solo a quattro o cinquemila anni, e qui in Occidente ciò che precedette la civiltà greca per la maggior parte non viene tenuto in considerazione, diventa difficile comprendere concetti riguardanti i cicli evolutivi umani, che possono arrivare a una durata di centinaia di migliaia se non di milioni di anni. Se consideriamo tutto ciò rispetto a tempi relativamente recenti, come qualche secolo fa, quando i continenti e i Paesi del mondo, per ogni scopo pratico erano come pianeti separati, la situazione attuale è veramente un fenomeno nuovo. C’era davvero poca comunicazione tra Paesi e perfino tra regioni di un singolo stato e per la “persona media” che lavorava principalmente in delle società agricole, le maggiori occupazioni erano quelle di coltivare cibo e costruire rifugi e la gran parte delle persone non si spostava mai se non di poche miglia dal posto dove era nata. Se a questo aggiungiamo il fatto che l’alfabetizzazione, per la maggioranza delle persone, è un’acquisizione relativamente recente, diventa chiaro che non c’era veramente una quantità di comunicazioni significative nel mondo.

Naturalmente non dovremmo dipingere un quadro eccessivamente squallido del genere umano del passato, tenuti in considerazione i grandi monumenti storici realizzati grazie all’impegno dell’uomo. Le imponenti strutture architettoniche dell’Egitto, dell’India e dell’America centrale sono stupefacenti e testimoniano le grandi conoscenze matematiche e astronomiche dell’epoca, ottenute senza gli strumenti tecnologici che oggi abbiamo a disposizione. L’arte, dall’antica Cina fino al Rinascimento italiano, lascia a bocca aperta. Abbiamo i grandi pensatori visionari e i filosofi spirituali, veri insegnanti di un ordine superiore, che religioni e filosofie hanno generato.

Non ci ricordiamo dei mascalzoni del lontano passato, ma piuttosto dei grandi insegnanti, benefattori del genere umano, e delle loro intuizioni sullo scopo della vita e sul sentiero che tutti gli esseri devono percorrere consciamente. Soni i Buddha, i Cristo, i Krishna, maestri che le diverse religioni hanno fatto diventare grandi e che sono ancora fruibili attraverso i loro insegnamenti e il loro esempio e che sono rimasti nella memoria collettiva della razza umana.

Resta comunque il fatto che la vita quotidiana, per la maggior parte degli esseri umani, è sempre stata una lotta per cercare di trovare e di mettere da parte abbastanza cibo, oppure una battaglia contro gli elementi, come per esempio la terribile ondata di calore che attualmente affligge il Nord dell’India o uno sforzo per respingere la malattia, come vediamo con la recente pandemia mondiale da Covid; tutto ciò contrassegnato da crudeltà gli uni verso gli altri attraverso varie forme di schiavitù, guerre, regole dispotiche e azioni che ad un’analisi finale non risultano davvero buone per nessuno. Perfino i cosiddetti regni dei più potenti “Cesari” del mondo spesso hanno conosciuto una fine sanguinosa. I teosofi sottolineano il fatto che, nello stesso periodo temporale, gruppi diversi di esseri umani sono passati attraverso cicli differenti. Quando l’Europa stava vivendo quello che chiamiamo “Secolo Buio” in altre aree le cose andavano meglio. Troviamo grandi civiltà relativamente avanzate in tutto il globo, apparse in tempi diversi in luoghi diversi, dalla civiltà sumera che iniziò circa 6500 anni fa agli egiziani, e poi la civiltà maya e l’antica Grecia dall’altra parte dell’Atlantico. Non possiamo dimenticare l’Impero Romano, ma c’è molto altro che possiamo menzionare.

Ora però, con il mondo così interconnesso, ci troviamo in una specie di “guazzabuglio” di “Correnti Psichiche”, elevate o meno, che ci bombardano allo stesso tempo. Questo fa sorgere tensioni tra la nostra natura più elevata e quella più bassa, tensioni che causano grande stress e instabilità nella psiche umana collettiva.

Secondo la Teosofia e l’antico sistema vedico ci troviamo nel ciclo chiamato Kali Yuga. Kali significa oscuro, Yuga significa ciclo. Si dice che la sua durata sia di circa 432.000 anni, che è davvero il più breve dei quattro yuga o cicli che costituiscono un Maha Yuga, un periodo ciclico o epoca evolutiva. La cronologia è difficile da comprendere in termini lineari. Pertanto focalizziamoci su dove ci troviamo, al momento, nel Kali Yuga o Età Oscura. È oscura nel senso che è pesante, che siamo rinchiusi nelle forme più dense della materia. È difficile penetrare il significato a lungo termine delle cose, specialmente quello delle nostre azioni collettive attuali. Potremmo dire che il nostro mondo sta annaspando; non c’è una visione del futuro coerente, unitaria, non abbiamo “una teoria dei campi unificati” riguardante lo sviluppo e il destino della famiglia umana.

Metafisicamente parlando, l’insegnamento teosofico de La Dottrina Segreta ci dice che, in questo grande viaggio evolutivo conosciuto come un Manvantara, ci troviamo nella quinta razza, nel mezzo della quarta ronda. Ci sono sette ronde ed essere a metà della quarta ci pone nella fase più concreta e nella manifestazione più diversificata del grande cammino. In altri periodi la polarizzazione tra spirito e materia non è così forte, le nostre forme sono più rarefatte, si potrebbe dire che la materia vibra ad una frequenza più elevata. Con un’analogia approssimativa potremmo dire che è come la differenza tra ghiaccio, acqua allo stato liquido e vapore. A causa di ciò c’è una più forte “attrazione gravitazionale” e gli effetti derivanti dalle cause si verificano con una frequenza più ravvicinata rispetto ad altri cicli. Come risultato possiamo veramente progredire in modo più spedito che in altre epoche ma anche le conseguenze disarmoniche delle nostre azioni ci colpiscono molto più fortemente se le compariamo, per esempio, con il Satya Yuga (Età dell’Oro). Siamo anche più vulnerabili all’attrazione della materia e alle seduzioni della Vita Mayavica, alle illusioni della separatività. Queste si esprimono in ciò cui diamo valore in quanto società. Ricchezza, notorietà, popolarità e capacità intellettuali sono considerate avere più valore dell’onestà, della coerenza morale ed etica, della generosità e del sacrificio personale.

Qualcosa è radicalmente cambiato, di recente, nella sequenza temporale dell’evoluzione umana, almeno superficialmente. All’improvviso il mondo costituito da continenti, Paesi e persone è innegabilmente tutto interconnesso. E mentre non così tante generazioni fa se volevi contattare qualcuno in un altro Paese o perfino in una parte lontana del tuo, dovevi scrivere una lettera, farla arrivare in qualche modo e poi aspettare la risposta, e questo poteva richiedere settimane, mesi o anche di più, oggi la posta può andare in tutto il mondo nel giro di qualche giorno e una e-mail in qualche secondo. Ma anche la posta sta diventando obsoleta. Le tecnologie di comunicazione delle storie di fantascienza di qualche decade fa sono diventate il nostro quotidiano. Quanti di noi, appena qualche decina di anni fa, immaginavano che si potesse tirare fuori dalla tasca un piccolo dispositivo, toccare un paio di punti contrassegnati su uno schermo e non solo parlare a un particolare individuo ma vedere effettivamente lui o lei in “tempo reale” dall’altra parte del mondo?

Per certi versi siamo più progrediti dei nostri antenati. In termini di condizioni di esistenza, di aspettative di vita, di industrie, mezzi di trasporto, di comunicazione e di tecnologie siamo anni luce avanti, rispetto anche solo a qualche generazione fa. Eppure il ventesimo secolo è stato probabilmente il più crudele e sanguinario a memoria d’uomo.

Nel suo articolo “Occultism versus the Occult Arts” tratto dal Lucifer, Vol. II, maggio 1888, H. P. Blavatsky afferma:

“Siamo nel Kali Yuga e la sua fatale influenza è mille volte più forte in Occidente che in Oriente. Ecco il perché delle facili prede che i Poteri dell’Età Oscura raccolgono in questa lotta ciclica e il perché delle molte delusioni che caratterizzano il lavoro del mondo”.

Un anno più tardi, nel 1889, HPB così scriveva alla Convenzione della ST:

“Abbiamo bisogno di tutta la nostra forza per superare le difficoltà e i pericoli che ci circondano… la cura [contro il forte andamento psichico] è l’‘ALTRUISMO’. Questo è il concetto fondamentale della Teosofia e la soluzione per tutti i mali…”.

Le contraddizioni che mostriamo nel Kali Yuga possono travolgerci. Facciamo qualche esempio relativamente recente dagli Stati Uniti, dove chi scrive si trova attualmente.

La Dichiarazione Americana di Indipendenza, e la Costituzione degli Stati Uniti, seguita più tardi, erano composte in massima parte da ispiranti documenti che parlavano di uguaglianza umana, di libertà di religione e di pensiero e offrivano un nuovo continente dove sembravano esserci spazio illimitato, bellezza e risorse per tutti coloro che vi si volevano stabilire.

Sfortunatamente, la realizzazione di tale visione è stata compiuta a discapito delle vite dei popoli che lì già vivevano. Inoltre, la “terra degli uomini liberi” fu costruita in gran parte grazie alla manodopera e all’energia sfruttata e implementata attraverso la schiavitù, uno dei crimini più efferati e totalmente antitetici agli alti ideali sui quali si fondava il Paese. L’“Età Oscura” si riferisce principalmente alle tenebre dello spirito.

È stato detto che le cose, durante il Kali Yuga, vengono accelerate. HPB, riferendosi a questo periodo, ha parlato del fatto che vi ha luogo un grande disgelo karmico. Sullo scenario della storia occidentale in meno di 200 anni abbiamo visto cose accadere davvero velocemente.

Dall’avvento, nel 1807, grazie a Robert Fulton, del commercialmente redditizio battello a vapore, all’aeroplano, è trascorso poco più di un secolo, passando poi al codice Morse negli anni ‘30 dell’Ottocento - che rivoluzionò le comunicazioni - al telefono, alla radio, alla tv, alle trasmissioni via internet di oggi. Questa esplosione di interconnessione umana, di interdipendenza, di dipendenza reciproca e di responsabilità è accaduta così velocemente e ha avuto un tale vertiginoso effetto sull’umanità che stiamo appena iniziando adesso a fare i conti con essa.

Nel Kali Yuga, nel quale sostanzialmente l’intero pianeta è immerso ora più che mai, il nucleo degli insegnamenti etici e morali che sta alla base di tutte le grandi religioni e filosofie deve essere individuato oltre ciò che esse sono divenute, ovvero quelle forme concretizzate che separano e dividono. Il Kali Yuga è il tempo della materializzazione e della divisione. Nonostante gli effetti karmici che vediamo manifestarsi tutto intorno a noi in termini di malattie, guerre irrazionali, distruzione di ecosistemi e di degradazione degli elementi più basilari e necessari a sostenere la vita sul pianeta, ovvero dell’aria, dell’acqua e della terra, continuiamo a non assumerci la piena responsabilità delle nostre azioni ma viviamo in uno stato di negazione riguardo il dove stiamo andando. Tutto questo riflette una forma di devianza mentale e morale fuori controllo. Il tessuto sociale, tenuto insieme dalla stabilità economica e della collettività, si sta velocemente disfacendo, in molte aree del mondo, insieme con le alleanze economiche e politiche.

In Teosofia abbiamo l’insegnamento concernente le razze del passato dell’umanità e l’esempio della razza atlantidea che distrusse se stessa durante il proprio Kali Yuga. Coloro che imparano dalla storia non devono ripeterla. Sfortunatamente il mondo, in senso ampio, non adotta la visione teosofica della storia umana ma può accogliere il comune senso morale ed etico basato sul fatto dimostrabile che siamo tutti interconnessi e che, ad ogni passo della via, ci influenziamo a vicenda nel bene e nel male. Come afferma chiaramente Blavatsky ne La Chiave della Teosofia:

“C’è una legge occulta che fa sì che nessun uomo possa elevarsi al di sopra delle proprie debolezze individuali senza elevare, sia pure di poco, l’intera Società di cui è parte integrante. Allo stesso modo nessuno può peccare da solo, né può subire da solo gli effetti del peccato. In realtà non esiste l’‘isolamento’ e ciò che più si avvicina a questo stato egocentrico, per quanto permettono le leggi della vita, lo troviamo nell’intenzione, ossia nel movente”.

Pertanto i teosofi hanno del lavoro da fare, oggigiorno, per diffondere il nucleo degli insegnamenti ispiranti della Teosofia i quali dimostrano che, attraverso la causalità morale ed etica, possiamo compensare l’oscura tendenza di quest’epoca. Le dottrine del Karma e della Reincarnazione possono radicarci nello scopo generale della vita e aiutarci ad agire in modo da umanizzare e trasformare la nostra natura, dandoci quella consapevolezza spirituale che guarirà la razza.

Non saranno più scienza o più tecnologia a salvarci. Dobbiamo rompere il maleficio del materialismo che mai è riuscito a soddisfare i mal compresi aneliti animici del nostro essere. Solo allora potremo ottenere pienezza e pace interiore. Solo se accoglieremo il fatto che siamo interconnessi e che l’amore e la fiducia nel bene si trovano nel profondo del cuore di ciascuno vinceremo la paura, i desideri irrazionali che mai estinguono la nostra sete o soddisfano la nostra natura animica. Come afferma HPB nella prefazione a Iside Svelata:

“Noi accettiamo l’affermazione dell’acuto autore del ‘Festus’ che afferma: ‘Il cuore umano non si è ancora pienamente espresso e noi non abbiamo raggiunto e nemmeno compreso l’estensione dei suoi poteri’” (Scienza, p. 9).

Theosophy DMG c

"Nemmeno tutta l’oscurità del mondo riesce a estinguere la luce di una candela”.

                                                                                        (Francesco d’Assisi)

Link to English version:

https://www.theosophyforward.com/articles/theosophy/3126-living-in-kali-yuga 

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