Nicholas Weeks – Stati Uniti
L’aura degli esseri tutti
Sarebbe un errore che l’obiettivo dei nostri sforzi comuni fosse quello di creare unità tra i membri dei Gruppi Teosofici. Sarebbe una forma di egocentrismo di gruppo. I teosofi (come tutta l’umanità) sono già un’unità in sé.
Per formare e mantenere, nel mondo esteriore, un nucleo di Fratellanza Universale, il nostro intento deve andare oltre la famiglia teosofica. Facciamo sì che il nostro sforzo sia quello di parlare, agire e pensare l’unità per tutti gli esseri, umani e non, qui e in tutti i regni dello spazio. La grande apertura di questo atteggiamento non esclude creatura alcuna dall’aura che comprende tutti gli esseri.
In breve, non si deve prestare attenzione ai Teosofi solo in quanto tali, ma perché anche loro, come il resto dell’umanità, sono scintille del divino in umana veste.
Come afferma W.Q. Judge, concentriamo il nostro lavoro sull’umanità nel suo complesso e lentamente l’unità comincerà a manifestarsi anche tra i teosofi.
“La filosofia teosofica mostra che c’è un’unità tra gli esseri non solo sul piano della loro natura più elevata, ma anche su quello fisico [e così] il nostro primo scopo si fa più concreto; poiché se davvero tutti gli uomini sono fratelli, il che vuol dire uniti l’uno all’altro da un legame che nessuno può spezzare, allora la formazione del nucleo di futura fratellanza è qualcosa che investe tutte le umane vicende…
Il significato di questo primo scopo è la filantropia. Ciascun teosofo dovrebbe pertanto non solo promuovere azioni caritatevoli, pubbliche o private che siano, ma anche sforzarsi di comprendere la filosofia teosofica, in modo da poterla spiegare in maniera pratica e facilmente comprensibile. Così facendo, egli sarà un filantropo migliore, che saprà incontrare anche i bisogni dell’uomo interiore, il quale è un essere pensante che si alimenta di una qualche filosofia, giusta o sbagliata. Se si nutre di quella sbagliata egli si imbruttisce e si ammala, e porta l’uomo esteriore, che è il suo strumento, allo smarrimento e alla sofferenza…
E’ pertanto nostro massimo dovere essere estremamente pratici nel modo di interpretarla. Il solo studio intellettuale della Teosofia non accelererà il miglioramento del mondo. Naturalmente tali idee immortali, una volta rimesse in movimento, avranno necessariamente il loro effetto, ma mentre aspettiamo che portino i loro frutti tra gli uomini, potrebbe scoppiare una rivoluzione che ci spazza via. Dovremmo fare come il Buddha, che insegnava ai suoi discepoli: pregate, praticate, divulgate e illustrate le nostre dottrine. Le sue parole avevano efficacia anche se rivolte ai più umili tra gli uomini, nonostante riservasse insegnamenti più profondi alle menti più erudite e competenti. Cerchiamo dunque di acquisire l’arte di interpretare praticamente l’etica che si fonda sulle nostre teorie e che la Fratellanza Universale rende forte”. [“What Our Society Needs Most”, Echoes of the Orient 1:279-81].
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http://www.theosophyforward.com/index.php/theosophy/1080-our-unity-series.html