William Quan Judge – USA
La parola “tono” deriva dai vocaboli greci e latini che significano suono e tonalità. In greco il termine “tonos” vuol dire un “allungarsi” o “tendersi”. Per quanto riguarda il carattere del suono, la parola “tono” si usa per indicare tutte le varianti di suono, come alto, basso, grave, acuto, dolce o stridulo. In musica, il tono dà la qualità peculiare del suono prodotto e distingue anche uno strumento dall’altro, per esempio un tono intenso, un tono esile e così via. In medicina determina lo stato di salute del corpo, ma qui viene usato maggiormente col significato di forza e si riferisce alla resistenza o alla tensione. Non è difficile collegare l’uso della parola in medicina con la risonanza divina di cui parliamo, perché potremmo considerare la tensione come vibrazione, o quantità di vibrazione, con la quale il suono è catturato dall’orecchio; se l’intero sistema diminuisce gradualmente, così che il suo tono si abbassi senza interruzioni, il risultato alla fine sarà una dissoluzione per quell’insieme di molecole.
Anche in pittura il tono mostra la tendenza generale del quadro, così come avviene nella morale e nelle buone maniere. Si dice “un basso tono morale, un tono elevato di sentimento, un tono elegante nei modi”, quindi il tono ha un significato che viene universalmente applicato sia al buono sia al cattivo, all’alto o al basso. L’unica lettera che possiamo usare per esprimerlo o simboleggiarlo è la vocale a, nelle sue varianti, lunga, corta e media.
Così come il tono dei modi, della morale, della pittura, della musica implica la vera personalità di ciascuno, allo stesso modo i toni delle varie creature, essere umano incluso, ne indicano o esprimono la vera personalità, e tutti insieme si uniscono nel profondo mormorio della natura, andando ad aggiungersi alla Nada Brahma, o risonanza Divina, che alla fine è percepita come musica delle sfere.
Da “AUM”, The Path, aprile 1886.
Link to English verrsion:
http://www.theosophyforward.com/articles/theosophy/2414-sound-and-tone