Jan Nicolaas Kind – Brasile
Quando guardiamo al mondo attuale non possiamo che giungere alla conclusione che la religione o, meglio, ciò a cui ci riferiamo come "religione", ha causato, e sta ancora causando, immense tragedie, comportamenti riprovevoli e confusione. Purtroppo gli esseri umani, etichettati come "pensatori", hanno senza dubbio le maggiori difficoltà a pensare e quindi a comprendere se stessi, i loro simili e i concetti più elementari necessari per vivere una vera vita religiosa.
Sebbene scienza, filosofia e religione siano stati creati dagli esseri umani stessi, sembra che almeno alcuni di questi tre pilastri per avvicinarsi alla natura della Natura abbiano portato a una divisione terribile e distruttiva, anziché all'unione.
La Legge ci insegna che nessuno può vivere o pensare solo per sé e che siamo tutti uniti da legami indissolubili. Invece di vivere secondo i princìpi fondamentali del pensiero religioso, gli esseri umani sono estremamente egoisti, immaginando di essere le creature preferite, mentre ormai dovrebbero sapere che nell'Universo i favori non esistono. In nome di motivazioni poco chiare e spesso egoistiche, si propongono come liberatori, imponendo spietatamente le proprie idee e convinzioni agli altri. Radicalismo profondo, paura, sinistre motivazioni politiche, intolleranza e dottrine religiose distorte sono gli strumenti utilizzati per raggiungere il loro obiettivo supremo, qualunque esso sia.
Nel XV secolo Giordano Bruno, poeta e filosofo rinascimentale italiano, convinto che l'Universo fosse infinito e popolato da molti mondi, e per questo motivo assassinato dai suoi oppositori, e la cui morte conferisce un significato speciale ai suoi testi, scrisse:
Nessun uomo ha il diritto di costringere un altro a pensare come lui. Ognuno deve sopportare con pazienza e indulgenza le convinzioni altrui.
Parole così vere, ma così spesso abusate.