Mini Intervista – Katherine Lucille Blalack

The Society MI 10 Kate Blalack

1. Come ti chiami, da dove vieni e da quanto tempo sei membro della ST?

Mi chiamo Katherine (Kate) Lucille Blalack. Vivo a Tulsa, in Oklahoma, negli Stati Uniti. Provengo originariamente dalla zona di Chicago, nell’Illinois. Mi sono iscritta alla Società Teosofica circa sei anni fa ma poi, a causa di alcune circostanze della vita, per un periodo ho dovuto smettere di studiare formalmente, ma mi sono re-iscritta la scorsa primavera. In questo momento della mia vita sono totalmente impegnata nella Teosofia e ho trovato casa in quel sistema di vita.

2. Hai qualche ruolo nel tuo Gruppo/Sezione e se sì, quale?

Sono un membro attivo della Loggia di Oklahoma City, che è parte della Società Teosofica in America (che ha il suo quartier generale a Wheaton, nell’Illinois). Ci incontriamo una volta alla settimana, la sera del mercoledì. Io uso Google Hangouts per connettermi via internet agli incontri che, in effetti, si svolgono ad Oklahoma City, che è a circa due ore d’auto da dove vivo io.

Ho l’incarico di occuparmi del sito web della OKC Lodge e di quello della Midwest Federation, che è parte della S.T. in America e gestisco le pagine Facebook di questi gruppi. Recentemente sono anche stata in grado di iniziare ad aiutare Jan Nicolaas Kind a caricare articoli nel sito web del Theosophy Forward e sono molto grata di poter continuare questo servizio aiutandolo anche con le newsletter, mano a mano che il lavoro si presenta.

3. Come sei entrata in contatto con la Teosofia o ne hai sentito parlare per la prima volta?

Ho iniziato a studiare l’occultismo molto presto, a circa 6 anni. Mi interrogavo sulla natura dell’universo e mi chiedevo da dove provenivo, ecc. Sono stata fortunata perché, a quel tempo, avevo una governante che favoriva la mia immaginazione; ella si assicurava che prendessi in considerazione quelle parti della vita che di solito passano inosservate. In particolare ella credeva nelle fate e negli altri elementali e fu così che ne venni a conoscenza.

Mio padre è microbiologo e genetista molecolare e mia madre è antropologa e loro mi hanno sempre insegnato a interrogarmi sulle mie supposizioni riguardo l’universo materiale e la storia, per andare a fondo nelle cose.

Alle scuole medie il mio professore di arte mi diede Autobiografia di uno Yogi (e sebbene francamente non sia un libro proprio teosofico, aprì il mio orizzonte alle religioni orientali).

Come adolescente e poi come giovane donna, cominciai a leggere testi di carattere esoterico come, ad esempio, quello sui Geni e i Dhyan Chohan. Iniziai a studiare, ormai quasi trentenne, gli ordini e i gruppi dell’occultismo occidentale: la Golden Dawn, il Rosicrucianesimo e vari altri.

Finalmente tornai alla Teosofia circa sei anni fa. Ho detto che “vi ritornai” perché compresi di aver letto la maggior parte delle opere teosofiche, senza aver però consapevolezza di questa organizzazione in senso più ampio. Ero affascinata nel comprendere che queste persone erano legate ad H.P.B. (Blavatsky). I suoi scritti mi ispirano particolarmente poiché parlano di un presente multi-dimensionale. Mi sento connessa e ne sono grata. Sento affinità di spirito con lei. Quando leggo La Dottrina Segreta o altre sue opere le sento come scritte di mio pugno.

4. Cosa significa per te la Teosofia?

Per dirla in maniera semplice è un linguaggio nascosto che parla direttamente alla nostra coscienza; linguaggio che, una volta “compreso”, conferisce alla persona la capacità di comunicare direttamente con ciò che molti definiscono il divino. Capiamo la natura eterna dell’universo e il tempo non è più un limite. Siamo senza limiti.

5. Qual è il tuo libro teosofico preferito, e perché?

Non posso indicare un libro preferito, ma i miei autori prediletti sono Blavatsky, Geoffrey Hodson e Joscelyn Godwin. Ho ancora così tanto da leggere. Gli scritti di Blavatsky sono sufficientemente dettagliati al punto che dalla lettura delle sue opere si può arrivare al nocciolo di tutti i principi in Teosofia. Mi piace Hodson per la descrizione che fa dei regni di natura e degli elementali. Godwin è un ricercatore e studioso estremamente colto e con idee molto creative. Mi piace il suo approccio scientifico e la storia intessuta nei suoi scritti. Sono pochi ma sono anche molti. Credo veramente che sia davvero importante andare alla fonte che è La Dottrina Segreta, perché in essa sta l’essenza. Essendo io un’archivista di professione tengo in grande conto le fonti primarie. Un autore è sempre presente nelle proprie parole.

6. A tuo parere qual è la più grande sfida che la ST sta affrontando in questo periodo?

La nostra più grande sfida è imparare a fidarci della nostra intuizione.

7. C’è qualcosa che augureresti al Movimento Teosofico, per il futuro?

Quello che mi auguro sta già accadendo, cioè i singoli gruppi diversi stanno cercando di riunirsi in una più larga connessione di individui che si mettono insieme per imparare gli uni dagli altri e anche insegnare. Siamo tutti collegati e più aumentiamo questo sentimento di gratitudine, più bene possiamo fare per il genere umano.

Nota del direttore responsabile:

Le opinioni e le idee espresse nelle mini-interviste sono esclusivamente quelle di coloro che vengono intervistati e non rappresentano necessariamente le idee e le opinioni dei redattori del Theosophy Forward. Le risposte degli intervistati non vengono riviste nel contenuto. Alcuni collaboratori danno alle domande delle risposte brevi, altri affrontano l’argomento in modo più esteso.

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